Onorevoli Colleghi! - La moda delle manifestazioni musicali rave e tecno si è diffusa nella seconda metà degli anni ottanta in Inghilterra, a seguito delle misure repressive introdotte dal Governo conservatore quali, tra le altre, la chiusura anticipata delle discoteche, che, unita a una fitta trama di imposizioni, ha spinto i giovani che volevano assistere a prolungate manifestazioni musicali verso situazioni destrutturate e illegali, nelle quali l'effetto euforizzante dell'ecstasy (il termine rave significa delirio, entusiasmo sfrenato) amplificava il già notevole coinvolgimento della musica tecno.
      I rave parties traggono ispirazione dai raduni all'aperto che si tengono a Goa, in India, ritrovo dei ravers di tutto il mondo e da cui deriva il Goa style, ma, soprattutto, essi discendono direttamente dai warehouse parties, feste organizzate in vecchie stazioni dei metrò, fabbriche inutilizzate, torri direzionali o capannoni sfitti. In Italia, il primo grande rave party si è svolto il 1o giugno 1990 ad Aprilia.
      Le manifestazioni rave, inizialmente considerate come semplice fenomeno di moda, si sono sviluppate negli anni fino a divenire, come dimostra l'attualità, un vero e proprio fenomeno sociale. Un ulteriore sintomo di questa evoluzione sta nel mutamento della tipologia delle manifestazioni medesime, trasformatesi da eventi clandestini in eventi organizzati e riconosciuti, sulla base di un'autorizzazione che, di volta in volta, ne deve attestare la garanzia e la sicurezza necessarie.
      Di fronte al cambiamento in atto occorre, pertanto, intervenire a livello legislativo, al fine di individuare delle regole che permettano di ottenere l'auspicabile risultato di sostituire ai raduni clandestini,

 

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che troppo spesso si sono rivelati focolaio di gravi incidenti, manifestazioni meglio strutturate che possano offrire la garanzia di non recare danno alla quiete e all'ordine pubblico, né alla sicurezza dei partecipanti.
      Nell'organizzazione di tali manifestazioni, infatti, si pongono diversi problemi sotto il duplice profilo della sicurezza dei partecipanti e della sicurezza sociale, sovente messa a rischio dallo spaccio e dal consumo di sostanze stupefacenti e psicogene o dai gravi fenomeni di ubriachezza registrati durante gli eventi, nonché dal verificarsi di risse o di danni materiali conseguenti all'occupazione di spazi non autorizzati, quali, ad esempio, l'infrazione di recinzioni, il deterioramento di proprietà, parcheggi caotici e molestie sonore.
      I rave parties, infine, generano spesso anche problemi di ordine sanitario la cui incidenza varia a seconda del pubblico presente e della durata dell'evento (che può essere di alcuni giorni, come nel caso dei Teknival).
      A tale riguardo, i rischi principali derivano dall'affluenza del pubblico, dal consumo di sostanze proibite e di superalcolici, dalla stanchezza e dalla disidratazione, causate dai ritmi frenetici della danza e dai rituali dell'ecstasy che spesso si prolungano anche per otto-dieci ore.
      Con la presente proposta di legge, anche al fine di rispondere alla richiesta crescente proprio da parte degli organizzatori di rave parties, si intendono dettare delle disposizioni volte a regolamentare in modo più adeguato lo svolgimento dei raduni di ravers, per prevenirne i rischi rispetto alla sicurezza, alla salute, alla tranquillità e alla salubrità pubbliche.
 

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